Escursioni

A spasso alla scoperta del Cilento!

Da l’Hotel La Pergola, le principali bellezze naturalistiche e storiche del Cilento sono tutte a portata di mano.
Entro 1 ora si copre qualsiasi distanza tra Santa Maria di Castellabate e ogni altro punto all'interno del Cilento con la massima libertà di movimento per escursioni in giornata. Insieme a guide esperte (che potremo consigliarti noi!) o per conto proprio, il Cilento svela i suoi mille volti e narra una storia fatta di leggende, misteri e tradizioni ancestrali.
Punta Licosa vista dall'alto

Cilento

Arte e Cultura

Il Cilento è uno dei territori più belli della Campania che vale la pena di visitare sia per il paesaggio dell’interno sia per la costa. Incluso interamente nella provincia di Salerno, vanta numerosi luoghi di grande interesse turistico. Per la sua splendida natura, dal 1991 il Cilento è diventato un’oasi naturalistica protetta (Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano), inserito nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, cui si uniscono le due aree marine di Punta Licosa e di Punta Infreschi. In questi luoghi la Magna Grecia incontra la dieta mediterranea, i miti antichi si intrecciano a quelli moderni, l’azzurro del cielo si confonde con quello del mare in un susseguirsi di splendide vedute scenografiche.

Castellabate

La perla del Cilento
Belvedere di San Costabile

La città di Castellabate è ubicata su un colle che domina l’ampia fascia costiera tra Punta Licosa e il Promontorio di Tresino. Il nome del comune ricorda che il borgo fortificato venne costruito su iniziativa dell’abate di Cava de’ Tirreni, Costabile Gentilcore, che richiese l’autorizzazione al sovrano nel 1123, per difendere soprattutto gli importanti scali commerciali di Licosa, San Marco e Santa Maria, dagli attacchi dei pirati.

Castellabate, uno dei borghi più belli d’Italia, conserva intatto il fascino del borgo medioevale. Il suo centro storico, riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità è un intreccio di stradine, brevi scalinate, slarghi e affacci straordinari, primo tra tutti quello del Belvedere di San Costabile che costeggia le mura della fortezza con vista sul Golfo di Salerno, Ischia e Capri. Tracce del Medioevo si trovano anche nella Basilica di Santa Maria de Gulia, oggi Assunta, (XII secolo) con la torre campanaria tardo romanica. Perfettamente inserite nella struttura urbana, le dimore e le cappelle gentilizie settecentesche testimoniano l’illustre passato del borgo collinare, feudo dei Sanseverino, dei Caracciolo e di altre nobili famiglie. Anche nelle frazioni costiere sono presenti antichi edifici nobiliari. Palazzo Belmonte (un antico casino di caccia in parte adibito ad hotel) e Villa Matarazzo segnano il paesaggio di Santa Maria di Castellabate, antico borgo marinaro e vivacissimo centro balneare che il clamore cinematografico di “Benvenuti al Sud” ha portato alla ribalta (insieme a Castellabate). Palazzo de Angelis e Torretta, la masseria fortificata di proprietà della famiglia Granito, sono nel territorio di San Marco di Castellabate, antico insediamento romano, oggi piccolo borgo peschereccio molto frequentato d’estate. Per il resto esso deriva dal latino medioevale castellum, borgo fortificato.

Paestum

L'antica Poseidonia
parco archeologico

Se si intraprende un viaggio alla scoperta delle aree a sud di Salerno non può mancare una tappa a Paestum. Città fondata 2500 anni fa, è uno dei parchi archeologici più importanti della Magna Grecia e d’Europa.

Conoscere Paestum, l’antica Poseidonia, riconosciuta tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, è intraprendere un viaggio affascinante nella storia e nell’arte, immergendosi nelle atmosfere suggestive dell’antica cultura greca e romana: tre templi dorici, il Tempio di Hera, il Tempio di Atena e il Tempio di Poseidone, sono splendidi esempi dell’archeologia greca paragonabili per bellezza soltanto al Partendone di Atene.

Merita una visita anche il Museo Archeologico in cui sono esposti i numerosi reperti rinvenuti nell’area, tra cui i famosi dipinti come la tomba del Tuffatore, uno dei pochi esemplari superstiti di pittura classica.

Velia

Area archeologica
area archeologica

Velia, fu un’importante città della Magna Grecia fondata intorno al 540 a.C. da esuli di Focea sulla sommità di un promontorio. L’area archeologica di Velia risale al V sec. a. C., la città era nota per i floridi commerci e soprattutto, per la scuola filosofica eleatica fondata da Parmenide e Zenone. In età Romana, conobbe un periodo di grande sviluppo fino a quando il progressivo insabbiamento dei due porti costruiti dai Focei e le catastrofiche alluvioni decretarono la fine della sua potenza economica. Nel Medioevo l’abitato si ritirò sull’acropoli dove venne costruito un castello con torre di avvistamento e successivamente, nel corso del Seicento, la città fu progressivamente abbandonata.

L’area archeologica di Elea-Velia, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, si estende su di un suggestivo promontorio dove sorgeva Elea, una delle più belle città della Magna Grecia, ed è interamente visitabile nel parco archeologico.

pioppi

Meta del turismo balneare
meta del turismo balneare

Pioppi è un paese del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano  e Alburni, frazione marina del comune di Pollica. Oggi Pioppi vanta la presenza di importanti ed illustri ospiti di rilievo mondiale, quali i fisiologi Ancel Keys e Martti Karvonen e il cardiologo Jeremiah Stamler, legati da interessi comuni nella ricerca sulle interazione tra regimi alimentari e malattie cardiovascolari. Ancel Keys, in particolare, per gli studi effettuati sulle abitudini alimentari degli abitanti del comune, viene unanimemente riconosciuto quale teorizzatore della Dieta mediterranea. Il paese è menzionato anche da numerosi scrittori, tra cui il viaggiatore inglese Arthur John Strutt (“Passando per il Cilento”, 1831) e Giuseppe Ungaretti (“Viaggio al Sud”).

Da visitare è il Castello Vinciprova, palazzo che venne edificato nel XVIII secolo dalla famiglia Ripoli, originaria di Pollica, proveniente dalla Spagna. Secondo alcune notizie, il palazzo venne ceduto dai Ripoli per debiti di gioco, contratti in una sola notte. Recentemente il castello è stato donato dagli ultimi rappresentanti dei Vinciprova al Comune di Pollica, che lo ha adibito a Museo del Mare.

La Chiesa del Carmine: dedicata alla Madonna del Carmine, fu fondata agli inizi del Seicento. Subito divenne un centro di culto, perché un quadro della Madonna, che vi si venerava, era ritenuto miracoloso. L’afflusso di pellegrini determinò il sorgere di una fiera in concomitanza con la festa del 16 luglio. La chiesetta, gravemente lesionata dal terremoto del 1980, è stata da qualche anno riaperta al culto.

Natura

Itinerario lungo i luoghi caratteristici della costa e dell'entroterra cilentano

La natura preserva integra tutta la sua bellezza nel territorio del Cilento. Il famoso Parco Nazionale del Cilento – Vallo di Diano ed Alburni e, per chi preferisce il mare, la bellissima Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate, che comprende Punta Licosa e Punta Tresino, e la suggestiva Costa degli Infreschi e della Massetta, sono mete imperdibili.

Il Parco Nazionale del Cilento – Vallo di Diano ed Alburni è l’Area Parco più estesa d’Europa. Comprende 80 Comuni e, ricopre una superficie di circa 181.000 ettari, completati da circa 9.000 ettari di superficie marina. Nel territorio sono presenti circa 2000 specie di piante autoctone spontanee, tra le quali spicca il simbolo del Parco: “La Primula Palinuri Petagna”.  Dal 1997 è Riserva della biosfera e, dal 2010 è il primo Parco Nazionale Italiano a diventare Geoparco.

Area marina protetta Santa Maria di Castellabate

Area marina protetta
di Santa Maria di Castellabate

L’Area Marina protetta di Santa Maria di Castellabate si estende dalla Punta di Ogliastro Marina alla Baia del Sauco, all’estremo confine verso il comune di Agropoli. La parte di costa che si estende da Ogliastro Marina a Punta Licosa è caratterizzata dalla presenza del cosiddetto flysch del Cilento, una rarissima tipologia di roccia, risalente alla preistoria, composta da diverse stratificazioni di arenaria, argilla e calcare che assume colori particolari e caratteristici. Nelle acque si incontrano praterie estese di Posidonia oceanica, madrepore, gorgonie e spugne, oltre i 20 metri si può ammirare il coralligeno e numerose specie di pesci e crostacei.
Baia degli Infreschi

Costa degli Infreschi
e della Masseta

Costa degli Infreschi, situata tra i Comuni di Camerota e San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno, è caratterizzata da numerose grotte sommerse, tra le quali spicca la Grotta dell'Alabastro. Interessanti ritrovamenti dell'Uomo di Neanderthal presso la Grotta del Molare.
Sentieri Trentova-Trentino

Il sentiero dei Trezeni

L’area naturalistica di Trentova - Tresino è una delle più suggestive sotto il profilo ambientale e paesaggistico. Partendo dalla bella baia di Trentova, situata a sud di Agropoli, si muove un sentiero sterrato che si inoltra nel folto della macchia mediterranea. Si cammina in leggera pendenza per circa quattro chilometri e mezzo: l’arrivo al villaggio abbandonato di San Giovanni è spiazzante. Un luogo fermo nel tempo. Si leggono i resti del monastero e della chiesa edificata nell'anno 957. Qui nacque San Costabile Gentilcore, fondatore di Castellabate. Ben visibile è la struttura conventuale incompiuta del XVIII secolo con una singolare torre angolare campanaria. Altri edifici colonici in pietra compongono questo minuscolo villaggio abitato, seppur in maniera discontinua, per oltre mille anni, abbandonato da 90 anni almeno ed oggi dimora di lepri selvatiche. La proprietà su cui insistono i ruderi e l’antico villaggio è privata; ma visitabile.
Punta Licosa

Il sentiero di Punta Licosa

La leggenda vuole che Leukosia sia una delle tre sirene che Ulisse incontrò nel suo viaggio, nell'Odissea omerica. Qui Leukosia si è suicidata dopo aver fallito con Ulisse, il quale è riuscito a non farsi irretire dal suo canto, e fu trasformata in scoglio. Oggi l'attuale Licosa è un promontorio caratterizzato da un parco forestale coperto da una tipica macchia mediterranea. Punta Licosa è Riserva Marina Italiana Protetta.
Magico è il tratto di costa cilentana tra Punta Licosa e Ogliastro, qui un sentiero stretto costeggia il mare, con tratti ombreggiati, e collega le due frazioni attraversando luoghi incantevoli come Punta della Scala e Torre di Mezzo, ma il percorso di trekking più amato e conosciuto è quello che parte da San Marco di Castellabate e raggiunge Punta Licosa. Durante questo itinerario spettacolari sono gli scorci panoramici sulla Baia di Castellabate e Punta Tresino, ed è possibile ammirare all'orizzonte la Costiera Amalfitana e persino l'isola di Capri. Il sentiero attraversa boschi e macchia mediterranea, fra profumi di pini d’Aleppo, mirti, lentischi e carrubi nonché cale e spiagge. Con un po’ di fortuna è possibile avvistare gazze, merli e gabbiani. Il culmine della passeggiata è, infine, alla vista della mitologica isola di Licosa.

Avventura

Attività all'aperto
Escursioni in barca

Escursioni in barca

Per gli amanti del mare, è possibile conoscere le bellezze della costa cilentana, anche le più nascoste, grazie all'innumerevole scelta tra diverse gite in barca per conoscere la terra dei miti tra Palinuro e Punta Licosa, di cui, più di duemila anni fa si innamorarono i greci.
pescaturismo

Pescaturismo

Altra esperienza di cui vale la pena di vivere è la Pescaturismo, un’occasione irrinunciabile, che permette non solo di uscire in barca con i pescatori, guardare mentre, stanchi ma innamorati del mare del Cilento, calano le reti e le ritirano, separano il pescato, ma è molto di più.
É ascoltare il mare di notte, quasi fosse un confidente, mentre i pescatori raccontano le loro storie e preparano la cena. La Pescaturismo permette, inoltre, di scoprire dal vivo il fascino di una figura che ha saputo nel tempo rinnovarsi; e di passare una giornata diversa, tra sorprese e divertimento; per mangiare pesce freschissimo, cucinato secondo le ricette della migliore tradizione regionale italiana.

La Via Silente

Percorsi cicloturistici attraverso le strade del Cilento
percorsi cicloturistici

Un sentiero meraviglioso che in poco meno di 600 km, suddivisi in 15 tappe, attraversa l’intero territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La Via Silente deve il suo nome alle sonorità dei luoghi attraversati, in cui il silenzio si insedia prepotentemente, neutralizzando quasi del tutto i fastidiosi rumori delle attività umane.

Sulla Via Silente si pedala infatti per gustare il tempo, per avvertire la realtà con tutti i sensi, per scoprire quel Silenzio che non è assenza di suoni ma qualità di ascolto.

Tutto senza mai dimenticare le asperità di un territorio in cui la Natura da sempre è padrona.

Il percorso prende inizio dal paesino di Castelnuovo Cilento, a pochi chilometri dallo scalo ferroviario di Vallo della Lucania – Castelnuovo. Il primo tratto collinare, assai panoramico, ritorna presto sulla costa in prossimità di Pioppi, piccolo borgo di pescatori; di qui la via segue la linea di costa per una quarantina di km per poi inoltrarsi verso l’interno risalendo, con non poca fatica, in direzione del paesino di Castellabate.

Ci vorranno circa quattrocento chilometri affinché il viandante possa rivedere il mare, ma nel frattempo avrà attraversato una terra meravigliosa, si sarà bagnato nelle acque limpide del Fiume Calore, avrà goduto dell’incantevole fascino delle grotte di Castelcivita e di Pertosa, avrà raggiunto pianori, boschi di faggio, valli punteggiate di orchidee, incantevoli borghi contadini. Il suo tempo sulla Via Silente sarà stato magico anche se non privo di difficoltà.

escursioni gole del calore

Escursioni
alle Gole del Calore

Nel comune salernitano di Felitto, nel Parco Nazionale del Cilento, si trova uno dei paesaggi più incantevoli del paese: l’area protetta delle “Gole del Calore”: boschi, ruscelli, cascate e una natura ancora incontaminata dove si può godere tanto di un completo relax quanto divertirsi con le tantissime attività proposte, quali il torrentismo, passeggiate a piedi o a cavallo, percorsi fluviali in canoa e pedalò ed entusiasmanti visite guidate.
Il fiume Calore forma nel suo tragitto dal Monte Cervati a scendere verso il mare ben cinque gole e/o vallate, ma quella più suggestiva è situata nel territorio tra Felitto e Magliano, qualche chilometro dall'abitato di Castelcivita, dove si sviluppa una grotta di ben 4.800 metri di lunghezza con una profondità di 52 metri. Qui per gli appassionati di trekking si apre un percorso naturalistico piuttosto facile, con durata di circa 6 ore e un dislivello di 200 mt circa. Ci troviamo nel "regno" della lontra, che qui vive indisturbata, libera e protetta. Il sottobosco ricco di vegetazione arbustiva rammenta quasi una foresta tropicale.
Oasi Fiume Alento

Escursioni
all'Oasi Fiume Alento

Situata nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, all’interno di un’area di 3.024 ettari che comprende gran parte del fiume Alento, l’Oasi Fiume Alento, è un grande parco naturalistico che offre un’ampia gamma di servizi turistici. Nel complesso è presente una diga in terra che, sbarrando il corso del fiume, origina un lago artificiale di circa 1,7 kmq. Lungo la sponda destra del corso d’acqua si sviluppa l’Oasi naturalistica, costituita da laghetti di importante valore ecologico, che ha lo scopo di contribuire a salvaguardare la ricchezza di biodiversità mediante attività di conservazione. L’integrità dell’habitat naturale dell’Oasi rappresenta ormai da anni un’originale attrattiva per famiglie, scuole e sportivi.
Sono a disposizione degli ospiti: visite guidate, escursioni naturalistiche a cavallo e in bici, con auto e bus elettrici, laboratori didattici, gite in battello sul lago, orto botanico, area pic-nic attrezzata con barbecue, due bar, campi da calcio e volley, area per mostre tematiche e banqueting, shop con prodotti tipici, tiro con l’arco, vela, sentieri per il trekking, capanni per il birdwatching, noleggio bici e mountain bike, parco giochi e centro congressi.
escursioni grotte di castelcivita

Escursioni
alle Grotte di Castelcivita

Le Grotte di Castelcivita, conosciute anche come le Grotte di Spartaco, si trovano nel comune di Castelcivita, alle porte del Parco nazionale del Cilento, in provincia di Salerno. Si tratta di un complesso di cavità carsiche particolarmente ricche di stalattiti e stalagmiti dalle mille forme. Le Grotte di Castelcivita, con un totale di circa 4800 m di lunghezza, rappresentano oggi uno dei complessi speleologici più vasto dell’Italia meridionale. Si estendono, infatti, per svariati chilometri nel massiccio dei Monti Alburni, nei comuni di Castelcivita e Controne, ma solo 1700 m sono accessibili ai visitatori. La visita alle grotte di Castelcivita regala certamente emozioni uniche, qualsiasi esso sia il percorso che sceglierete tra: percorso turistico, percorso amatoriale e percorso speleologico. All'interno delle grotte è possibile ammirare il susseguirsi di paesaggi che cambiano da una “stanza” all’altra ognuna con la sua particolarità come “la pagoda”, una stalagmite monumentale, o la Sala Principe di Piemonte che presenta una colonna costituita da eleganti elementi a disco orizzontali, i Pozzi della Morte, profonde cavità verticali quasi completamente riempite d’acqua.
escursioni grotte di pertosa

Escursioni
alle Grotte di Pertosa

Le Grotte di Pertosa sono l’unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, addentrandosi verso il cuore della montagna. Il fiume Negro nasce in profondità e vi offre un affascinante ed inconsueto viaggio in barca, immersi in un silenzio magico, interrotto soltanto dal fragore degli scrosci della cascata sotterranea.
Le Grotte si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, in un percorso ricco di concrezioni, dove stalattiti e stalagmiti decorano ogni spazio con forme, colori e dimensioni diverse, suscitando stupore ed emozione.
Le Grotte di Pertosa-Auletta sono costituite da tre rami pressoché paralleli di cui quello più settentrionale ospita il percorso turistico, mentre gli altri due, il mediano e quello più meridionale, costituiscono i settori ipogei più marcatamente speleologici. Il ramo più meridionale, denominato Ramo della sorgente, è attraversato per tutto il suo sviluppo da un corso d’acqua perenne, il fiume Negro, che riemerge in superficie dall’ingresso della grotta. Qui una diga di sbarramento delle acque, eretta per lo sfruttamento del torrente a fini idroelettrici, ha fatto sì che il suo livello si innalzasse a tal punto da richiedere l’utilizzo di imbarcazioni per accedere alla cavità più interna.
Il nome Negro deriva dal latino “niger” che significa buio, scuro proprio dalla sua origine sotterranea. Questo fiume si origina da un piccolo sifone cosiddetto “a polla”, in quanto le acque fuoriescono a pressione dando l’impressione di ribollire. La portata idrica del corso d’acqua, a seconda delle stagioni, oscilla tra 350 e 600 litri al secondo. Ricerche idrologiche effettuate nell’ultimo decennio hanno messo in evidenza come questo torrente derivi almeno in parte da una “perdita” superficiale del fiume Tanagro, sebbene, la provenienza dell’apporto d’acqua maggiore è ancora del tutto sconosciuta e forse è da correlare alla circolazione idrica sotterranea dei vicini Monti Alburni.

Cilento
in volo

La zipline più panoramica di sempre
cilento in volo

Per gli amanti delle novità e dell’adrenalina, a Trentinara, un piccolo e caratteristico paesino nel cuore del Cilento, è possibile scoprire una delle zone più belle del sud Italia volando. Qui è possibile spiccare il volo ad oltre 500 metri d’altezza, ammirando tramonti e panorami a 360 gradi dove si può contemplare il Golfo di Salerno, Costiera Amalfitana, Isola di Capri, la zona archeologica e le splendide acque del mare di Paestum e Costiera Cilentana.

Enogastronomia

La dieta mediterranea

La scoperta della dieta mediterranea risale al 1945 ed è da attribuire al medico americano epidemiologo e fisiologo Ancel Keys che sbarcò a Salerno con il contingente americano. Keys constatò la longevità delle popolazioni che vivevano nel mediterraneo, se paragonate a quelle di tutto il mondo, ed attribuì tale circostanza al cibo di queste terre. In particolare ai prodotti tipici del Cilento. Il Cilento infatti, fu il luogo dove il medico americano si stabilì per qualche tempo. Durante la permanenza nella regione campana, Keys avvalorò ulteriormente le sue tesi, stabilendo quanto giocassero un ruolo fondamentale quei prodotti – di cui la popolazione si nutriva – nell’aspettativa di vita più lunga.

I prodotti principali della dieta mediterranea sono quelli di origine vegetale: frutta, verdura, cereali e legumi in gran quantità. A questi si contrappongono un uso moderato di latticini, carne bianca e uova. Sarebbero da evitare invece carne rossa e vino. L’unico apporto di grassi è consentito attraverso l’uso dell’olio di oliva, che sarebbe preferibile se fosse extravergine.

PRODOTTI TIPICI DEL CILENTO

Ed è proprio nel Cilento che troviamo alcuni dei legumi più famosi di Italia: il fagiolo di Controne e il cece di Cicerale. Il fagiolo di Controne rientra tra i prodotti con marchio DOP, è di piccole dimensioni, rotondo e bianco, e particolarmente digeribile. Il cece di Cicerale si distingue per i chicchi rotondi, dal colore leggermente più dorato rispetto a quelli comuni, con sfumature nocciola chiaro, e dal sapore intenso. Per il suo basso contenuto di umidità alla raccolta si conserva per molto tempo e tende ad ingrossarsi notevolmente in fase di cottura.

Tra gli ortaggi va invece ricordato il carciofo tondo di Paestum, tipico di Battipaglia e la succulenta cipolla di Vatolla.

Un altro prodotto tipico del Cilento è il famoso fico bianco, il quale deve la sua denominazione al colore giallo chiaro uniforme della buccia dei frutti essiccati, che diventa marroncino per i frutti che abbiano subito un processo di cottura in forno. La polpa è di consistenza tipicamente pastosa, dal gusto molto dolce, di colore giallo ambrato. Il fico bianco è considerato il “Bianco del Cilento”, ed è un prodotto a marchio DOP.

Tra i prodotti ittici tipici del territorio cilentano spiccano le alici di menaica, così chiamate in riferimento ad un’antica tecnica di pesca per la quale si utilizza un tipo di rete, la menaica per l’appunto, che presenta una maglia calibrata sulla grandezza del pesce da catturare. Le alici che vengono pescate tramite questa pesca sono gli esemplari più grandi che vengono lavate in salamoia e sistemate in strati compatti, alternati a strati di sale all’interno di vasetti di terracotta, e lasciate stagionare per almeno tre mesi.

Prodotto per eccellenza del territorio cilentano è la Mozzarella di Bufala DOP. Il termine mozzarella deriva dal nome dell’operazione di mozzatura compiuta per separare l’impasto in singoli pezzi. È spesso definita regina della cucina mediterranea, ma anche oro bianco o perla della tavola, in ossequio alle pregiate qualità alimentari e gustative del prodotto.